Writing and Reading Workshop.
Le ragioni di una scelta
Per me leggere è…
Distaccarmi dalla realtà e vivere in un mondo magico (Sofia A. – I D)
Volare con la fantasia, esplorare con curiosità, entrare nella lettura e immaginarne le scene (Daniele C. – I D)
Conoscere, comprendere e sviluppare la fantasia (Gabriele D.M. – I D)
Un passatempo utile e intrigante che ti aiuta anche nei momenti peggiori (Aida C. – ID)
Aprirsi a nuovi mondi, sviluppare empatia e saltare dentro nuovi personaggi. Attraverso la lettura, puoi anche comprendere gli altri. Leggere è conoscere. Immaginiamo una vita senza libri…sarebbe un mondo in bianco e nero, senza fantasia, senza emozioni. Un mondo SENZA VITA! (Sofia L.B. – ID)
Leggere è fare nuove amicizie “cartacee” ed entrare in mondi nuovi (Francesco T. – ID)
È un modo per vivere esperienze indossando la pelle dei personaggi (Lolita R. – ID)
Leggere è come sbloccare nuove emozioni: tristezza, felicità. Leggere libera il tuo pensiero e migliora concentrazione ed empatia (Simone Angelo P. – ID)
È un viaggio dal quale, se vogliamo, possiamo anche non fare mai ritorno. Proprio davanti ai nostri occhi abbiamo posti meravigliosi, immaginari o che vorremmo visitare senza nemmeno bisogno di spostarci dalla nostra postazione di lettura e scoprirne comodamente altri che rimarranno sempre nel nostro cuore (Sofia M. – ID).
Non è un caso che io abbia scelto di iniziare questa riflessione facendo parlare proprio loro: i nostri alunni. Il Writing and Reading Workshop infatti, come avrò modo di spiegare, ruota attorno ad alcuni capisaldi, uno dei quali – tra i più importanti – è la libertà di scelta che lasciamo ai nostri studenti.
Ma cos’è il Writing and Reading Workshop? La traduzione è “laboratorio di scrittura e lettura”. Si potrebbe dunque pensare che i nostri alunni facciano degli sporadici laboratori di lettura e di scrittura creativa. In realtà, però, la parola workshop andrebbe intesa nel suo significato di “bottega”. E proprio come nelle botteghe rinascimentali, ci si muove per abituare i ragazzi a osservare e a imitare dei modelli. Il docente guida la pratica e gli alunni sono costantemente al centro del percorso di apprendimento di cui diventano protagonisti.
Quando penso all’importanza della centralità dei miei alunni, al perché è necessario e giusto nei loro confronti che io cambi il mio modo di insegnare, mi viene in mente questa massima di Confucio: “Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo”.
Ecco, in breve, è proprio questo lo spirito di un approccio metodologico e, al contempo, di una pedagogia che ha origini molto lontane sia nel tempo che nello spazio.
Alla fine degli anni ’60 del Novecento, Donald Murray e Donald Graves formulano una teoria rivoluzionaria secondo la quale la scrittura va insegnata come processo all’interno di un contesto reale e autentico e non come prodotto.
In seguito, un gruppo di docenti del Teachers College della Columbia University di New York sistematizza l’impostazione didattica del workshop e NancieAtwell, vincitrice nel 2015 del prestigioso Global Teachers Prize, scrive un testo – In the Middle – che rivoluziona l’insegnamento dell’italiano dalla scuola dell’Infanzia fino alla Secondaria di II grado. In Italia, grazie al lavoro della collega Jenny Poletti Riz, il metodo si è ormai diffuso e molte sono le realtà scolastiche in cui viene applicato regolarmente con risultati straordinari.
Nel Writing and Reading Workshop l’ambiente di apprendimento è strutturato ma non controllato: all’interno di una cornice rigorosa, gli studenti lavorano facendo delle scelte autonome. Ed è proprio grazie a questa struttura rigida e ben organizzata che gli alunni possono esercitare la propria creatività. Dunque, scelgono cosa leggere, come e quanto farlo. Il metodo permette ai ragazzi di leggere per almeno tre ore a settimana (lettura ad alta voce e lettura individuale) e di scrivere per due ore a settimana (a scuola e a casa). L’obiettivo è quello di creare dei lettori esperti, ovvero strategici, capaci di fare meta cognizione, di comprendere in modo profondo un testo e di trarre un’esperienza significativa dalla loro attività.
I capisaldi di questa metodologia didattica sono:
- la biblioteca di classe;
- la lettura ad alta voce e la lettura autonoma;
- i gruppi di lettura (lettori che si confrontano su un libro);
- le conversazioni sui libri;
- scrivere su ciò che si legge;
- le consulenze (col docente e/o tra pari);
- le strategie (il docente fornisce metodologie funzionanti e pratiche per creare lettori e scrittori per la vita, consapevoli e appassionati, in grado di cercare risposte a domande di senso).
In tal modo, i nostri studenti si riappropriano del tempo e dello spazio e modificano la predisposizione all’apprendimento creando una comunità (prima di tutto di persone e poi anche di lettori e scrittori); imparano il processo di scrittura; esercitano la facoltà di scegliere in consapevolezza nel rispetto dei tempi di tutti e nell’ottica di un’inclusione che sia davvero “invisibile” ma concreta; mettono in pratica delle routine di azione e di pensiero che favoriscono la loro autonomia e acquisiscono delle strategie (gli insegnamenti espliciti di cui hanno bisogno per imparare in modo autonomo).
Voglio inaugurare questa bacheca virtuale, in cui docenti e alunni potranno condividere percorsi, confrontarsi e crescere insieme, facendo un regalo a tutti i lettori. Nelle mie classi lo facciamo molto frequentemente. Ecco, dunque, una poesia sulla lettura di Chandra Livia Candiani.
Figlia dell’inverno
la lettura
offre la storia
e il silenzio,
il nero del legno
e il bianco della neve.
Il silenzio tra le parole
permette alle parole
di procedere
e come il silenzio
degli animali
e dei ricordi,
attivo e fertile,
non cospira
con l’infelicità
di dire sempre
solo quello che sa già.
Ho bisogno delle parole
degli altri per scandagliare
le mie.
Ascoltando
scrivendo
scopro cosa so.
Le parole
sono la casa del mondo
lo straccio che lava
le cose.
Leggendo
più che comprendere
faccio
scioccamente parte
della dolcezza d’essere.
Leggo per abitare
scrivo per traslocare.
(La lettura, da Fatti vivo, Einaudi 2017)
Per chi volesse conoscere il metodo in modo più approfondito, ecco i collegamenti al sito internet e alla pagina Facebook degli Italian Writing Teachers.
Alessandra Mangano