Booktalk: facciamo due chiacchiere sul libro che ho letto?
Ho iniziato io a chiacchierare con loro di libri che mi sono piaciuti e che mi hanno veramente colpita. Mentre parlavo erano tutti molto affascinati, alcuni annotavano il titolo sul loro taccuino, altri mi riempivano di domande. Erano curiosi, volevano sapere. Naturalmente, io avevo davvero letto quei testi che stavo proponendo loro e mi erano piaciuti, li avevo trovati interessanti e stimolanti. Nel corso di quest’anno incerto che – nonostante tutto – è davvero volato, ho cercato di trasmettere a ciascuno di loro la mia passione per la lettura e devo dire di esserci riuscita, persino con i più scettici!
La biblioteca della scuola è diventata ormai uno dei luoghi più frequentati dai miei alunni, grazie anche alla collaborazione del collega di sostegno, Francesco Di Carlo (non smetterò mai di ringraziarlo abbastanza!), che ogni due settimane, puntualmente, ha fatto la spola da un edificio all’altro per accompagnare i ragazzi a restituire il libro appena terminato e prenderne immediatamente uno nuovo.
Le mie booktalk non sono servite soltanto a presentare dei libri che sapevo li avrebbero incuriositi, ma anche a dare loro una struttura dalla quale partire. Quindi, appena hanno capito come fare, ecco che come una valanga hanno iniziato loro e da quel momento non hanno più smesso. Me ne arrivano continuamente e io sono molto felice ed entusiasta di riceverli e di sentirli presentare alla classe.
Ma come si realizza una booktalk?
In realtà, non c’è un metodo prestabilito e ogni docente può strutturarlo come meglio crede. Ci sono però alcune raccomandazioni importanti: la presentazione deve essere breve ed efficace e lo studente è invitato a lavorarci su sia nella fase precedente alla lettura, sia mentre sta leggendo che dopo aver terminato il libro. Ne parlano in modo puntuale ed esaustivo Linda Cavadini, Loretta De Martin e Agnese Pianigiani nel libro Leggere, comprendere, condividere. Guida all’analisi del testo narrativo, pubblicato da Pearson Academy. La struttura che ho proposto e adattato alla mia classe, invece, è stata ideata da Silvia Pognante.
Oggi ve ne presento uno…
L’autore è un alunno di 1^D, Gabriele D. M. In realtà, è stato davvero difficile scegliere, perché sono tutti belli e magari ve ne farò vedere altri in un articolo successivo.
Primo step: l’alunno mostra alla classe il titolo del libro e l’autore. Di solito, chiedo loro di tenere in mano il testo durante la presentazione.
Secondo step, prima della lettura:
il secondo passaggio è un invito a fare delle riflessioni sul libro nella fase precedente alla lettura.
Comprende l’osservazione e la descrizione della copertina e le ipotesi (a voce) sul contenuto a partire dal titolo.
Terzo step, durante la lettura: l’alunno inizia a riflettere sul narratore (interno/esterno…) e sul suo modo di scrivere (ricco di dettagli, accurato, coinvolgente, noioso…).
Quarto step: proviamo a far visualizzare le tematiche contenute nel libro e le emozioni che hanno trasmesso loro attraverso la scelta di un colore.
Quinto step: l’alunno fa un acrostico del personaggio (o dei personaggi) che lo ha maggiormente colpito e spiega a voce perché ha scelto di descriverlo attraverso quelle parole.
Sesto step: l’alunno riflette sull’evento cruciale del racconto, quello che cambia tutto e che, per tale ragione, è considerato importante.
Settimo step: in una tabella a T, l’alunno deve cercare di convincere i compagni a leggere il testo presentato.
Ottavo step: l’alunno deve spiegare in modo breve ed efficace perché quel libro potrebbe fare innamorare il lettore.
Ultimo step: l’alunno regala una o più citazioni tratte dal suo libro alla classe e spiega a voce perché le ha scelte e perché gli sono piaciute.
Nel frattempo, i compagni annotano nel loro taccuino autore, titolo del libro e delle brevi impressioni sul contenuto.
Perché tutto questo funzioni è imprescindibile che i ragazzi possano scegliere da soli il libro che vorranno leggere. Il docente e i compagni offriranno loro una lista di testi dalla quale poter scegliere liberamente.
Alessandra Mangano